Ho avuto la fortuna di conoscere Michelangelo Rongo qualche anno addietro e ne ho immediatamente apprezzato la sensibilità, la curiosità intellettuale e le capacità professionali. Per questo, da allora, il suo ristorante, L’Aragosta di Livorno, è diventato un gradevolissimo punto di riferimento. Fin da subito, infatti, egli mi ha impressionato per il suo sincero desiderio di approfondire in maniera opportuna ogni aspetto del proprio lavoro.
Proprio dall’amore per le cose buone, in fondo, è scaturita la nostra amicizia.
L’occasione del fruttuoso confronto è stata fornita casualmente da un impegno affidatomi, in collaborazione con il collega giornalista Federico Ricci, dall’amministrazione provinciale di Livorno, con l’obiettivo di valorizzare le risorse agroalimentari locali. E Michelangelo, appunto, si è dimostrato in tutta sincerità un validissimo interlocutore. Adesso, gli auguro tutto il bene possibile per l’iniziativa intrapresa con Fudiz, un progetto ambizioso e stimolante. Sono lieto, così, dell’attenzione rivolta al mio ultimo libro: “Muscoli, storie e ricette di cozze nostre e mitili ignoti”.
Salvatore Marchese